Rabbini

22 Heshvan 5785

Menachèm ‘Azaryà Da Fano (Rema mi-Fano)

Menachèm ‘Azaryà Da Fano (Rema mi-Fano)Rabbì Menachèm ‘Azaryà Da Fano (Rema mi-Fano), è stato uno dei maggiori kabalisti italiani, nacque nel 1548.

Di famiglia più che benestante, si distinse nella beneficenza, in modo particolare aiutando gli studiosi ed occupandosi di editoria e di acquisto di manoscritti. Già da giovane si rese famoso per la sua sapienza e generosità: quando Rabbì Moshè Cordovero terminò il suo “Pardès Rimmonìm”, lo inviò a lui in ringraziamento per il sostegno ottenuto durante la composizione.

Fu lui, ancora in giovanissima età, che si diede da fare per stampare a Venezia a sue spese la prima edizione del “Késef Mishnè”, il commento al Maimonide che Rabbì Yosèf Caro gli inviò (Venezia 1574-6). Fu un seguace e continuatore di Cordovero, il cui libro commentò col suo “Félach ha-Rimmòn” (Venezia 1600), ma nei suoi scritti si sente anche l’influenza di Rabbì Israel Sarùq, che ebbe modo di incontrare durante un suo viaggio in Italia.

Il da Fano si dedicò a diffondere il suo insegnamento kabbalistico nelle città di Ferrara, Venezia, Reggio e Mantova. Ebbe molti allievi che lo seguivano, da molte parti d’Italia e Germania. Scrisse decine di libri di argomento kabbalistico.

Alcuni suoi saggi, da lui raccolti nel suo “ ‘Asarà ma’amaròt”, vennero pubblicati in parte in altri libri. I primi tre, “Chiqqùr Din” (su Ro’sh Ha-Shanà e Kippùr), “Em kol chay” (sulla nascita di Isacco) e “Ha-Middòt” (sui tredici attributi divini), furono pubblicati a Venezia nel 1607. Gli stessi, con l’aggiunta dei saggi “ ‘Olàm qatàn” e “Ha-‘ittìm” e del commento “Amaròt Tehoròt”, furono ristampati a Francoforte nel 1708. Altri scritti kabbalistici pubblicati furono: “Yonàt ‘Èlem” (Amsterdam 1648), “Tziv’òth Ha-Shèm” (Amburgo 1663), “Kanfè Yonà” (Karitz 1786) e “Ghilgulè Neshamòt” (Praga 1688); molto è rimasto tuttora manoscritto.

Il Rema, si distinse anche nella normativa. Nel 1886, a Gerusalemme, fu stampato il suo “Alfassi Zuthà’”, un sunto delle regole codificate da Rabbì Itzchàk Alfassi. Il suo libro di responsi (130 risposte a quesiti halakhici) vide molte edizioni,  “Shut ha Remà mi Fano” per la prima volta furono stampati nel 1600 a Venezia.

Morì a Mantova nel 1620.

Nel 1904 fu pubblicato un libro sulla vita del Remà con il nome di “Toledòt a Remà“.

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