Ancona
WIKIPEDIA (TESTO TEMPORANEO)
La comunità ebraica di Ancona è una delle più antiche e significative comunità ebraiche d’Italia.
L’arrivo delle truppe francesi nel 1796 fu salutato con entusiasmo dagli ebrei anconetani e tre di essi, Sanson Constantini, David e Ezechiele Morpurgo, furono eletti nel nuovo consiglio comunale. La restaurazione riportò il ghetto e un’ondata di repressione religiosa che terminò solo nel 1831. Trent’anni più tardi Ancona sarà annessa al nuovo Stato italiano e le discriminazioni cessarono.
Nella metà dell’Ottocento l’antica area del ghetto fu soggetta ad ampi lavori di rinnovamneto che ne hanno alterata la struttura ad eccezione dell’area di via Astagno e via del Bagno. Proprio in via Astagno si trovano le due sinagoghe, che rappresentano i più importanti monumenti della presenza ebraica ad Ancona. Nel Parco del Cardeto, a picco sul mare, si estende l’antico cimitero, detto “Campo degli Ebrei”, che fu in uso dal 1428 al 1860. Agli inizi del Novecento la comunità di Ancona contava 1.800 persone, oggi ridotte a 400. Hanno pesato l’emigrazione e le persecuzioni razziali dell’Olocausto.[1]
Ha avuto come rabbino capo alcuni dei più influenti rabbini italiani come Elio Toaff e l’attuale Giuseppe Laras.
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